Radiologia Interventistica

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Avendo oggi a disposizione cateteri molto sottili, attraverso i vasi è possibile raggiungere tutte le parti del corpo.
Ciò consente di avere una diagnostica per immagini prima impensabile e di portare sia farmaci che protesi miniaturizzate all’interno degli organi. Senza dover “aprire” col bisturi con le conseguenti accortezze per anestesia, dolore, sanguinamento, rischio infettivo, difficoltà di percorso, e con un postoperatorio più o meno lungo e impegnativo. Senza pensare a condizioni di salute o età a rischio per l’intervento.

Il campo operatorio in questo caso appare all’operatore su un grande schermo ed il paziente è sveglio.

Non è ancora possibile dare ad un globulo bianco o rosso la “valigetta” del dottore, si possono però raggiungere periferie estreme con un catetere dalla cui punta esce quel che serve: farmaci “solo lì”, ma anche presìdi e protesi risolutori. Sono 30 anni che si guidano palloncini e stent nelle coronarie, con l’angiografia e la contemporanea(!) angioplastica, migliaia di persone hanno ricominciare a vivere come prima. Tornando a casa il giorno dopo!

Lì ha avuto inizio la Radiologia Interventistica colle applicazioni successive in altri organi e con la grande opportunità di risolvere certe situazioni al momento stesso della diagnosi (es. emorragie, aneurismi).
Questa nuova branca della medicina è, diciamo così, trasversale a molte specialità: chirurgia vascolare, urologia, ginecologia, oncologia, neurologia, terapia del dolore. Può essere sostitutiva o complementare alla terapia classica, con le varie specialità cooperanti nel fare la scelta più adatta ed efficace del caso. Ci sono chirurghi esperti anche in questa tecnica e i radiologi interventisti.

Nei casi indirizzati a beneficiare di questa metodica, i vantaggi sono molti e già in parte enunciati:

  • L’inserimento di un catetere per via percutanea (come fosse un’endovenosa), non necessita di anestesia generale.
  • Non essendoci tagli non c’è sanguinamento, non ci sarà periodo per la cicatrizzazione, non rischio d’infezioni, né dolore neppure successivamente.
  • Meno farmaci, meno personale, meno tempo, maggior risparmio.
  • L’età avanzata o certe malattie che rendono troppo rischiosi o impossibili gli interventi cruenti non sono contrindicazioni nella Radiologia Interventistica: ergo maggiori possibilità per tutti.

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Esempi

Come avviene per le coronarie, si può intervenire contemporaneamente alla diagnosi (!) in casi di emorragie intestinali occludendo le arterie interessate; ponendo protesi endovasali (un tubo dentro il tubo compromesso) nel caso degli aneurismi dell’aorta in modo definitivo.

Nel fibroma dell’utero si può occludere il vaso che lo nutre facendolo regredire, risparmiando l’intervento chirurgico, senza compromettere la fertilità della donna e senza i fastidiosi squilibri ormonali e psicologici successivi all’asportazione. Idem per il varicocele maschile.

Nelle distruzioni dell’osso da metastasi e nell’osteoporosi grave si può immettere una sostanza cementante per irrobustire la struttura portante (vertebroplastica) alleviando anche il dolore.

Angioplastica o stenting delle arterie per il trattamento della patologia ischemica degli arti inferiori da arteriosclerosi o diabete.

Embolizzazione della prostata per il trattamento non-chirurgico dell’ipertrofia prostatica.

Trattamento delle metastasi polmonari in alternativa alla chirurgia o del tumore primitivo nei pazienti critici.

Trattamento percutaneo dei tumori epatici, sia primitivi che metastatici, con la termoablazione, oggi considerata in molti casi uno standard.

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Il ruolo dell’Associazione Amici dell’Ospedale di Biella

Nel nostro Ospedale vengono attualmente eseguiti interventi con la tecnica di Radiologia Interventistica sia dalla Chirurgia Vascolare diretta dal Dr. Forliti sia dal Prof. Fonio, questi con accessi periodici stabiliti da una convenzione.

Nostro obiettivo a sostegno del piano aziendale è la ricerca fondi per cooperare, con l’acquisto di un Arco a C, alla realizzazione di una “sala” destinata in autonomia a questa metodica in costante e dinamico sviluppo. Con gli opportuni assicurati inserimenti di sanitari ciò darà un ancor più elevato livello assistenziale per il biellese e una maggior continuità.  E consentirà di essere più attrattivi.


Nel lontano 1966, suscitò grande interesse un film di fantascienza intitolato “Viaggio allucinante” (Fantastic Voyage), premio Oscar per la migliore scenografia e per i migliori effetti speciali.

Il regista Richard Fleischer, con la spettacolare ricostruzione dell’organismo umano intese far convergere l’attenzione del mondo sulla straordinaria complessità del nostro corpo.

In estrema sintesi si trattava del viaggio nel corpo umano di una navicella miniaturizzata verso un embolo cerebrale, che aveva ridotto in coma un famoso scienziato, per rimuoverlo. La navicella veniva iniettata nella carotide. Il lungo viaggio, dopo aver mostrato il corpo dall’interno e superato vari ostacoli, termina con la fuoriuscita della navicella da una lacrima.

Al film seguirono 2 romanzi di Isaac Asimov: Viaggio allucinante e Destinazione cervello.

Non è la prima volta né sarà l’ultima che la scienza riesce a realizzare il fantascientifico e che il fantascientifico annuncia progressi dell’uomo.

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Immagine tipo di una sala chirurgica tradizionale con apparecchiature e personale necessario.

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Immagine tipo di una sala chirurgica tradizionale con apparecchiature e personale necessario.

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_custom_heading text=”Possibilità di intervento” google_fonts=”font_family:Open%20Sans%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C600%2C600italic%2C700%2C700italic%2C800%2C800italic|font_style:700%20bold%20regular%3A700%3Anormal”][vc_column_text]Parti del corpo e organi trattabili con la Radiologia Interventistica:

  • addome (intestino, rene, fegato, stomaco)
  • sistema nervoso centrale (cervello, colonna vertebrale)
  • torace (polmone, pleura)
  • cuore e vasi (arterie, vene, accessi vascolari per dialisi)
  • apparato muscoloscheletrico (osso, articolazioni, colonna vertebrale)
  • apparato genitourinario (utero, rene)
  • altro (parti di ogni organo e tessuti molli)

[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_custom_heading text=”Vantaggi” google_fonts=”font_family:Open%20Sans%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C600%2C600italic%2C700%2C700italic%2C800%2C800italic|font_style:700%20bold%20regular%3A700%3Anormal”][vc_column_text]

  • Anestesia locale nel 90% dei casi.
  • Tempi di ricovero estremamente brevi con abbattimento dei costi di degenza, del personale e della complessità collegata alla preparazione.
  • Tecniche mini-invasive eseguite per via percutanea, senza esposizione chirurgica dell’organo da trattare.
  • Rischi trascurabili rispetto alla chirurgia tradizionale.
  • Può essere ripetuta in caso di recidiva della patologia.
  • Non impedisce l’eventuale correzione chirurgica.
  • Può servire a ridurre la massa da asportare per poi intervenire chirurgicamente.
  • Nell’urgenza l’intervento è contemporaneo alla diagnosi, senza l’intervallo necessario alla preparazione di una sala operatoria, con anestesista, esami, etc.

[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_custom_heading text=”Svantaggi” google_fonts=”font_family:Open%20Sans%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C600%2C600italic%2C700%2C700italic%2C800%2C800italic|font_style:700%20bold%20regular%3A700%3Anormal”][vc_column_text]

  • Uso di raggi X con esposizione del paziente e in parte dell’operatore.
  • Uso di mezzo di contrasto intra-arterioso o intra-venoso;
  • Operatore-dipendenza: il buon esito è legato all’esperienza dell’operatore.

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